L'occhio nascosto

Shlomo Venezia, ebreo nato a Salonicco nel 1923, è stato uno dei pochissimi sopravvissuti ai sonderkommando dei campi di sterminio. Arrestato e deportato ad Auschwitz, giovane in ottime condizioni fisiche, venne assegnato al sonderkommando di Auschwitz Birkenau. I sonderkommando erano squadre costituite da internati ebrei giovani e in ottime condizioni fisiche. Si occupavano delle camere a gas e di tutto quello che ne derivava, compresa la rimozione dei corpi e la loro successiva cremazione. Nel 1944, un tentativo di rivolta da parte di una squadra di internati fu soffocato con la morte dei partecipanti. Shlomo Venezia si salvò perché non ne fece parte. Sopravvisse solo perché i nazisti non fecero in tempo a liquidare il campo. Come molti altri sopravvissuti, per anni Shlomo Venezia non raccontò la sua esperienza. Poi il tempo arrivò, il tempo giusto in cui parlare, raccontare, confrontarsi con scolaresche, studenti, giovani per i quali sapere è necessario. Un libro durissimo, una

In questo secondo capitolo della trilogia dedicata al secolo 900, ritroviamo gli stessi personaggi del primo libro insieme ai loro figli. La famiglia Von Ulrich assiste impotente e sgomenta all'ascesa del nazzismo e ai soprusi perpetrati contro chi non era a favore del regime. In Inghilterra la famiglia Leckwith lotta perché il fascismo non prenda piede, mentre Lloyd partecipa alla guerra di Spagna tra i repubblicani che vanno verso una disfatta tremenda. In Russia la famiglia Peskov segue le vicende del regime staliniano con tutte le contraddizioni e le meschinità. In America i Dewar ci introducono alla casa bianca che dapprima assiste alle vicende che succedono in Europa, poi si trova coinvolta nello scontro col Giappone che segna l'ingresso dell'America nella seconda guerra. Amori, contrasti, tradimenti, soffiate di notizie e piani di battaglia dove le spie hanno un ruolo determinante. Il tutto inserito in una trama dall'intreccio superbo, come da Follett ci si p

È passato qualche anno dalla pubblicazione dell’ultimo libro dedicato al commissario Ricciardi, da quando Maurizio de Giovanni ci aveva detto che per il momento si chiudevano qui le vicende di Luigi Alfredo e di tutti i personaggi meravigliosi che avevamo imparato a conoscere e ad amare come persone quasi di famiglia. Ma per una mente in continua attività come quella del nostro scrittore non è davvero mai detta l’ultima parola. Così il nostro amato commissario è tornato con questo nuovo romanzo che non delude affatto le aspettative, ma anzi, apre scenari interessanti per eventuali altre storie future. Ritroviamo così non solo il nostro Luigi Alfredo, ma anche Maione, Modo, Bianca, Nelide, Bambinella, con altri personaggi che timidamente si affacciano alla scena come la piccola Marta e la sua maestra con suo figlio. Tutto questo inserito in una Napoli che come tutta l’Italia e il mondo è ancora ignara di ciò che sta per accadere di lì a poco, la seconda guerra mondiale. Una Napoli so