Luisa Spagnoli, la signora dei baci di Maria Letizia Putti & Roberta Ricca. Graphofeel editore 2016

I baci perugina... Ne regaliamo per affetto, amicizia, amore... E ce ne regaliamo, per lasciarci coccolare dal sapore caldo e avvolgente del cioccolato... Così ecco la biografia della grande donna che ha creato queste piccole bontà tutte italiane. Nata e cresciuta in ristrettezze economiche, Luisa Sargentini è abituata da sempre al lavoro e non si rammarica troppo di non aver potuto terminare neanche le scuole elementari. Dopo il matrimonio con Annibale Spagnoli, trasforma nel corso di pochi anni una piccola drogheria con una modesta produzione di confetti in una grande fabbrica di dolciumi. Il laboratorio della signora Luisa è un profluvio di odori e una fucina di creatività. La mente di Luisa è sempre in attività e le sue mani creano prelibatezze sempre nuove e gustose. La piccola attività familiare diviene ben presto una società con imprenditori del calibro di Francesco Buitoni. Ma Luisa resta l’anima dell’azienda che si chiamerà poi Perugina. Donna vulcanica e intrepida, Luisa Spagnoli trova il tempo per tutto. Trova il tempo per esprimere tutta la sua creatività nel grande laboratorio. Trova il tempo per occuparsi delle confezioni che vuole curate nei minimi particolari. Trova il tempo per organizzare i banchi di esposizione al pubblico. E soprattutto trova il tempo per gli operai che considera persone alla pari e non numeri. La sua lungimiranza arriva a far installare in azienda una stanza attrezzata come un rudimentale nido in cui le tante donne lavoratrici possono tenere i bimbi piccoli. Quando allo scoppio della prima guerra mondiale viene vietata la produzione di dolciumi, Luisa non si lascia intimidire e, armata della sua intraprendenza scopre che se i dolci sono vietati, il cioccolato è addirittura parte dell’approvvigionamento dei soldati. Così riconverte tutta la produzione dedicandosi solo al cioccolato. In un periodo in cui la maggior parte degli uomini viene richiamata alle armi, lei organizza l’azienda in modo che le donne più capaci imparino a svolgere lavori riservati solitamente agli uomini come la manutenzione delle macchine di produzione. Così, durante la guerra, la perugina non solo non si ferma, ma è una delle poche aziende su scala nazionale che riesce addirittura a prosperare. Luisa non si lascia scoraggiare neanche dall’avvento del fascismo e da leggi che rendono sempre più difficile l’inserimento delle donne nel mondo del lavoro. E per non farsi mancare nulla, proprio negli anni del fascismo, Luisa si lancia anche nel mondo della moda con un tessuto particolarissimo che incontra subito il favore delle classi più abbienti. La spiccata capacità imprenditoriale, la forte inventiva, il carattere determinato e indipendente, la storia d’amore clandestina con Giovanni Buitoni di quattordici anni più giovane di lei... Tutto questo fa di Luisa Spagnoli una donna assolutamente fuori dagli schemi della società in cui ha vissuto. Una donna che ha ribaltato il suo destino di povertà con la forza del suo carattere volitivo. Una figura importante di italiana che dovrebbe essere presentata alle scolaresche come esempio di intraprendenza femminile. Intraprendenza che continua a lasciare segni sugli scaffali di tutti i supermercati d’Italia e non solo in forma di baci, rossane e altre bontà che portano la firma Perugina

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