Mondo senza fine di Ken Follett, Kingsbridge 02. Mondadori 2007

Negli anni venti del trecento, Kingsbridge è una città resa fiorente dal commercio della lana. Sono passati quasi due secoli dalla costruzione della maestosa cattedrale, le cui vicende sono raccontate nei pilastri della terra. Il priorato esercita ancora il potere sulla città con soprusi e angherie. Caris e Mertin sono cresciuti insieme e con lo scorrere degli anni si innamorano e decidono di sposarsi. Nelle vene di Mertin scorre il sangue di Jack, il costruttore della cattedrale, mentre Caris si dedica allo studio della medicina secondo i dettami scientifici di quel tempo e non della superstizione come spesso avveniva. Il giorno prima delle nozze, Caris viene accusata di stregoneria e per sfuggire alla morte è costretta a rinunciare a Mertin e a farsi suora. Questo le permette però di esercitare l’arte medica divenendo sempre più indispensabile col passare degli anni e col sopraggiungere della peste nera che dal 1348 devasta l’Europa. Nelle vicende storiche di quegli anni, Follett inserisce una trama intricata e ben architettata che si snoda in vari decenni. Un romanzo corposo come nello stile di Follett. Occorre una buona predisposizione d’animo per leggere questo libro la cui trama si svolge in un periodo storico complesso e doloroso. Amori, abusi di potere, guerre, contese, sopraffazioni, ma anche ingegno, desiderio di libertà e giustizia. Tutto questo e molto altro scorre nelle pagine di questo romanzo attraversando e delineando contesto storico e vite dei personaggi.

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