Un sacchetto di biglie di Joseph Joffo. Prima edizione italiana Rizzoli 1976

Joseph ha dieci anni ed è figlio di un affermato parrucchiere di Parigi. Aspetta con impazienza le scorribande pomeridiane e le partite a biglie con l'inseparabile fratello maggiore Maurice. Fino al mattino in cui Joseph trova la madre intenta ad appuntargli sulla giacca una stella di Davide, un marchio infamante negli anni 40 alla deriva dei nazzisti. Quella mattina Jo comprende che la fanciullezza è finita di colpo. Si rende conto che è ebreo e capisce allo stesso tempo che quella strana parola che neanche lui si spiega bene rappresenta un pericolo per se e per la sua famiglia. Ma un compagno di classe decide di staccarsi dalla massa che lo insulta e aggredisce e gli propone di barattare la sua stella di lana con un sacchetto di biglie. Comincia così la storia vera di Jo e Maurice. La fuga precipitosa dei due ragazzini per raggiungere i fratelli maggiori con uno zaino in spalla e 5000 franchi in tasca, l'intraprendenza dei due poco più che bambini che riescono a guadagnare abbastanza per proseguire il loro viaggio. Una peregrinazione per sfuggire ai rastrellamenti che dal 1941 continua fino al luglio del 1944, non senza pericoli e non senza amarezze. Joseph, a distanza di quarant'anni si racconta con la freschezza del bambino che era allora e ci consegna un libro spontaneo e coinvolgente. Paura, pericolo, tristezza... Il tutto viene filtrato dall'occhio e dal cuore di un bambino che nonostante tutto, è felice quando riesce a farsi prestare una bicicletta, è grato quando una donna sconosciuta ospita lui e il fratello in casa in una notte fredda, è fiero quando i soldati gli affidano merci da piazzare in nero in cambio di altri beni necessari. Questa vicenda è divenuta un film uscito nel 2017.

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