Vicolo della Duchesca di Sveva Casati Modignani. Sperling & Kupfer 2001

Una bella storia familiare che si snoda lungo tutto il novecento tra Napoli, Merano e Milano. Teresella Avigliano vive con la sua famiglia in un basso umido e buio in uno dei sette vicoli della Duchesca a Napoli. Negli anni dieci, Napoli è funestata da povertà, colera e fame. Josepha Castiglia, poco più che diciassettenne sposa innamorata, si reca al basso di Rosa Avigliano incalzata dalla superstizione e dal desiderio di un matrimonio felice. Teresella e Josepha. Due ragazze tanto diverse, i cui destini si incrociano e si incontrano da quel giorno, attraversando anni ed eventi. Così ecco Teresella a Merano per fare da balia a Thea, la bambina di Josepha, ecco Josepha e Teresella mogli e madri in pensiero per i loro uomini al fronte. E ancora la fine della prima guerra, la spagnola, il fascismo e le illusioni di una vita migliore, le disillusioni cocenti e la seconda terribile guerra... Tutto questo mentre i bambini crescono e diventano uomini e donne con le loro irruenze, sogni, amori, ideali. Pagine dalle quali erompono suoni, immagini, odori, rumori. Il caos della Duchesca con le grida, i richiami, i mercati... Il silenzio dei boschi del sud Tirolo con le aquile che volano alte verso le montagne... la tranquillità di Cernusco con i suoi giardini fioriti... Un libro che mi ha piacevolmente stupita, visto che mi sono avvicinata a quest’autrice armata di un solido pregiudizio dovuto all’appartenenza dei suoi romanzi al genere rosa. Dopo averlo letto, alla luce della mia intolleranza nei confronti del rosa fine a se stesso, dico che definire vicolo della Duchesca romanzo rosa è assolutamente riduttivo, dato che oltre all’amore, comunque molto presente, c’è la storia, ci sono luoghi, stati d’animo, dolori, gioie... C’è la vita in tutte le sue sfaccettature.