Un uomo di Oriana Fallaci, Prima edizione Rizzoli 1979

Un uomo, un ragazzo di ventinove anni che nell’agosto del 1968, quasi da solo, progetta un attentato al colonnello Georgios Papadopoulos. Doveva essere un’esplosione capace di far saltare in aria la macchina del capo del governo greco, invece un ordigno non esplode e l’altro provoca una buca quasi insignificante. Un uomo, un ragazzo seminudo che viene catturato, arrestato, torturato ripetutamente e condannato a morte. Quell’uomo è Alekos Panagulis. Cosa prova un uomo ad essere ripetutamente torturato, vessato fisicamente, emotivamente, psicologicamente...? Cosa prova un uomo a conoscere il giorno e l’ora della sua esecuzione... Giorno e ora che vengono più volte rimandati con la conseguente attesa di essere prelevato dalla cella per essere ucciso...? E quando la condanna a morte si commuta in prigionia, cosa prova un uomo a vivere isolato in una cella che ha forma e dimensione di una tomba per quattro anni? Sfidare i suoi aguzzini, ridicolizzarli, provocarli, satireggiarli fino a farsi picchiare, questo permette ad Alekos di sopravvivere, insieme alle poesie che egli scrive... anzi memorizza compulsivamente. Poi nel 73 arriva la grazia e Panagulis può uscire di prigione, non prima di mostrare quanto egli disprezzi quell’atto di finta clemenza. In realtà la vicenda di Panagulis aveva valicato i confini della Grecia costringendo il governo a commutare la condanna a morte prima e a concedere la grazia poi. Il giorno dopo la sua liberazione Alekos conosce Oriana. E la donna forte, indipendente, volitiva che era Oriana Fallaci, la guerriera giornalista capace di andare in Vietnam nella zona più calda della guerra, si innamora perdutamente dell’uomo Panagulis. Un uomo considerato un eroe ma quasi subito dimenticato dal popolo e dai partiti politici che preferiscono credere alla parvenza di democrazia greca. un uomo incapace di lasciarsi inquadrare da schemi politici, partitici o comportamentali. Un uomo tormentato, sopra le righe, esuberante. Un uomo pronto ad agire senza alcun criterio organizzativo e ad affidarsi a piani assurdi e irrealizzabili. Un uomo scomodo in patria e fuori, abbandonato da tutti coloro ai quali ha chiesto aiuto per dimostrare la corruzione del governo greco. Alekos non si arrende. Come un don Chisciotte combatte e scova documenti sui quali non avrebbe dovuto mettere le mani, documenti che gli costano la vita in un attentato mascherato da incidente stradale. E accanto al don Chisciotte c’è sempre Sancho Pansa... Accanto ad Alekos c’è sempre Oriana che da donna forte, sopporta tutte le sue stravaganze, follie, scoppi d’ira, sbornie colossali, fallimenti, tradimenti, senza riuscire mai a lasciarlo. Oriana Fallaci racconta il suo Alekos, il suo uomo. Lo racconta senza filtri, senza edulcorare nulla. Perché Oriana non ci presenta un eroe, ma un uomo, il suo uomo che non è il cavaliere senza ombra e senza macchia, ma un essere tormentato, segnato indelebilmente dalle vessazioni subite. Un libro crudo, duro, doloroso, dove alcune stravaganze di Alekos sono talmente esilaranti da lasciare spiazzati. Una scrittura potente, elegante nonostante la drammaticità del racconto. Perché Oriana scrive da vera scrittrice, scrive come il suo compagno le aveva chiesto spesso di fare prima della sua morte, scrive per rispondere alla promessa fatta ad un uomo che aveva capito di non aver più molto altro tempo da vivere. Oriana scrive del suo Alekos perché il mondo asservito a questo o a quello non dimentichi, scrive per scuotere il sonno di chi si lascia ingannare dalle convenzioni, fa da monito a chi si lascia comprare o inquadrare da schemi politici, convenienze, interessi. E riesce benissimo nel suo intento perché questo è un libro che davvero non si può dimenticare. Specialmente le ultime pagine, mi hanno talmente coinvolta emotivamente che il ricordo mi accompagnerà per molto, molto tempo.

Commenti

Post popolari in questo blog

La civetta e il lupo di Martina D’Adamo

Momenti di gloria di Duncan Hamilton, 66thand2nd Editore 2018

Il sale della terra di Jeanine Cummins, Feltrinelli 2020