Resto qui di Marco Balzano, Einaudi 2018

Quanta varietà e cultura racchiude l'Italia, quanta diversità tra una regione e l'altra... Questo libro racconta una pagina sconosciuta della storia del nostro paese. Siamo in Val Venosta, una terra contesa e aspra, di territorio italiano ma di anima austriaca. Marco Balzano racconta questa terra suggestiva e tanto diversa dal mio sud, inserendo nella grande storia la quotidianità di Trina e della sua famiglia. Negli anni venti mentre il fascismo rivela la sua vera natura di dittatura, Trina termina gli studi diplomandosi per diventare maestra... Nello stesso momento in cui Mussolini promulga le leggi con le quali vieta il tedesco e impedisce agli insegnanti di lingua tedesca di insegnare. Eppure il tedesco è sempre stata la lingua di questi uomini e donne... Così, ecco le scuole clandestine, le retate,, gli arresti e le deportazioni di maestre audaci che vengono mandate nelle regioni del sud Italia per "italianizzarsi"... Trina è una maestra con tanti desideri nel cuore. Poi arriva il matrimonio con Erich, il maso, le stalle, gli animali. Due figli, la scomparsa volontaria della secondogenita fuggita a dieci anni con gli zii condiscenddenti... E il dolore di una ferita troppo profonda,, una ferita che non si rimarginerà mai attraversando con i genitori la seconda guerrra mondiale, la chiamata alle armi di Erich, la fuga sulle montagne come disertori... Fino alla fine della guerra, al ritorno ad una vita che non può essere più la stessa... E alla costruzione di una diga per la produzione di energia che distrugge boschi secolari, paesaggi incontaminati, case, stalle, diga che ha causato la scomparsa del piccolo paese di Curon. Balzano lascia che sia Trina A raccontarci la sua storia, attraverso le lettere che lei scrive alla figlia della quale non sa più nulla. Lettere aspre come le montagne, spigolose, piene di quei sentimenti mai troppo espressi a parole ma che sono alla base di ogni scelta fatta.