L'occhio nascosto

La piccola principessa è proprio una bella favola per ragazzi e aspiranti tali di ogni età. La protagonista è la piccola Sara, la bambina perfetta, ricca, ben educata e amorevole... Che però perde tutte le sue ricchezze e, da alunna di punta del collegio in cui vive, finisce per diventare sguattera mal vestita e ridotta alla fame. Ma la nostra principessa, con la sua grande capacità di evocare storie, raccontarle e viverle mentre le racconta, riesce a sopravvivere agli oltraggi e ai soprusi senza mai perdere la calma e la bontà. "Se fossi veramente una principessa, non perderei mai la calma" si diceva... Finché per tutta una serie di coincidenze, nella sua vita di serva, entrano dei personaggi molto particolari... Il tutto condito da una certa aura di magia... A tratti mi ha ricordato tanto piccole donne, grande classico molto amato e molto letto in ogni stagione, ma soprattutto in questi periodi natalizi. Anche questo, dunque, può essere un consiglio di lettura adatto ad

Jack e il suo maialino di pezza sono inseparabili. Mimalino detto Lino è il suo migliore amico e il suo confidente. Lino porta su di se tutti i segni del tempo trascorso con Jack: ha due bottoni al posto degli occhi, ha le orecchie sbilenche e la stoffa sbiadita. Ma Jack non rinuncerebbe a lui per niente al mondo. Poi, una vigilia di Natale Mimalino si perde. A Jack, aiutato da un altro simpatico maialino di natale, spetta il compito non semplice di ritrovare Lino. In un’atmosfera fantastica e fiabesca che ricorda molto il paese delle meraviglie di Alice di Carroll, Jack farà un vero e proprio viaggio nella terra dominata dal perdente, la terra delle cose perdute, alla ricerca del suo migliore amico. Una favola per bambini e per adulti. Perché nessuno come la Rowling sa mettere insieme bambini e adulti davanti ad un libro. La sua spiccata fantasia fa sognare i bambini e riflettere gli adulti. La cura per le cose e per gli affetti, l’impatto che le scelte dei grandi hanno sui piccol

Il vetro... Un materiale così fragile, e pure tanto imprevedibile e indomito... La soffiatura del vetro, riservata ai soli uomini nella Germania di fine 800. Tre sorelle, figlie di un soffiatore abile e stimato di uno sperduto villaggio della Turingia. Sogni di fanciulle, aspirazioni di amori tutti da incontrare e vivere... Quando il padre delle tre ragazze muore improvvisamente, ecco che i sogni e le aspirazioni si frantumano come fragili oggetti di vetro gettati su un pavimento. Il lavoro mal pagato in una vetreria, l'amore mal riposto di una delle tre ragazze, un susseguirsi di vicende alterne... Ma Marie, la più giovane, sente l'appassionato richiamo del vetro, materiale freddo che si modella solo se arroventato da una fiamma alta. Marie sfida la fiamma. Impara a conoscerla, a usarla per modellare la sua arte. Ma è una donna, e nessuna donna prima di allora ha mai avuto l'ardire di mettersi al pari degli uomini nella soffiatura. Ma l'arte vera non può essere soff

Questo libro è la vicenda autobiografica di una vita segnata profondamente da sei ore e ventitré minuti di violenza inspiegabile e spietata. È l'ultima notte che Frida con la sua bella famiglia trascorre nella campagna toscana. Non riesce a dormire e esce di casa per fare quattro passi. Un uomo però l'afferra e la trascina nella sua casa nel bosco e, per sei ore e ventitré minuti la costringe a subire violenze e sevizie di ogni tipo. Le ferite sul corpo di Frida sono molte... Ma sono ancora di più e più profonde le ferite dell'anima, un'anima ferita a morte. Accanto a questa povera anima ferita a morte che non ha il coraggio di denunciare il suo carnefice, c'è una splendida nonna. E una nonna ha sempre la saggezza e la forza necessarie per essere la roccia salda di cui si ha bisogno quando si va in pezzi. E ha anche la tenacia necessaria per far sì che quell'anima ferita a morte non muoia ma si rialzi, fino a guarire... E a denunciare chi ha cercato di uccide

Chi non conosce Dracula, o non ne ha mai sentito parlare almeno una volta nella vita? Innumerevoli sono le trasposizioni cinematografiche e i film ispirati a questo romanzo. E proprio per questo io mi sono sempre rifiutata di leggerlo, anche perché non amo per niente l’horror, anche se non disdegno del tutto il gotico. Poi ci sono quei momenti in cui si inizia a parlare di libri con delle care amiche ed ecco che tutte mi hanno consigliato pressantemente di leggerlo perché “il libro è tutta un’altra cosa... non c’entra niente con le varie trasposizioni!” Ed è proprio così! Temevo di doverlo leggere in pieno giorno visto che sangue, bare, spettri, ... insomma non sono la compagnia ideale delle ore prima di addormentarsi... Invece il libro si legge tranquillamente. Non perché le atmosfere cupe e il sangue di cui Dracula si nutre non ci siano, ma perché tutto è descritto senza che tutto questo faccia paura. Certo non è un argomento piacevole, lo ammetto! Però non c’è nulla in queste pagi

Domenico Boschis è un attore affermato che vive a Roma da anni e che ha tagliato i ponti con la sua terra d’origine e con un padre che non si è mai mostrato tale. Fino a quando il padre, Bartolomeo si ammala di un male che non lascia scampo. Domenico capisce che deve tornare al suo paese per chiudere i conti con le sue origini. Domenico cerca di parlare con suo padre per trovare in lui anche un minimo segno di affetto in grado di riscattare una vita intera di assenza. Ma il padre che parla a fatica, pronuncia spesso una frase misteriosa prima di scoppiare in lacrime: la ragazza, la ragazza... Tra ricordi di infanzia e amicizie mai spezzate che si riconsolidano davanti ad un buon bicchiere di vino, Domenico si imbatte in un doloroso fatto di cronaca accaduto quasi cinquant’anni prima. Una ragazza venne rapita e tenuta per mesi in un sotterraneo. Una storia dolorosa di cui nessuno parla più, della quale nessuno ha parlato mai fin dall’inizio, un inizio sordido del quale molti sapevano