La soffiatrice di vetro di Petra Durst-Benning, Neri Pozza 2016

Il vetro... Un materiale così fragile, e pure tanto imprevedibile e indomito... La soffiatura del vetro, riservata ai soli uomini nella Germania di fine 800. Tre sorelle, figlie di un soffiatore abile e stimato di uno sperduto villaggio della Turingia. Sogni di fanciulle, aspirazioni di amori tutti da incontrare e vivere... Quando il padre delle tre ragazze muore improvvisamente, ecco che i sogni e le aspirazioni si frantumano come fragili oggetti di vetro gettati su un pavimento. Il lavoro mal pagato in una vetreria, l'amore mal riposto di una delle tre ragazze, un susseguirsi di vicende alterne... Ma Marie, la più giovane, sente l'appassionato richiamo del vetro, materiale freddo che si modella solo se arroventato da una fiamma alta. Marie sfida la fiamma. Impara a conoscerla, a usarla per modellare la sua arte. Ma è una donna, e nessuna donna prima di allora ha mai avuto l'ardire di mettersi al pari degli uomini nella soffiatura. Ma l'arte vera non può essere soffocata, non conosce sesso e non tollera di essere imbrigliata. E le decorazioni e gli oggetti in vetro di Marie varcano i confini dello sperduto angolo di Turingia in cui vivono le tre sorelle... Tutto questo mentre la quotidianità dei sogni e delle aspirazioni riprende a scorrere, alimentata dalla stessa fiamma alta che modella il vetro. Un bel romanzo che si legge con piacere. Da questo romanzo è stato tratto un film che ho seguito qualche anno fa ma che non mi ha coinvolto affatto come il libro.

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