Dodici presidenti di Alberto Orioli, Il Sole 24 Ore 2021

È il 2 giugno del 1946. Si è appena svolto in Italia il referendum col quale viene chiesto al popolo di scegliere tra monarchia e repubblica. Al voto sono ammesse le donne per la prima volta e la partecipazione è forte ma le controversie non mancano a tentare di surriscaldare un clima già incandescente. Finché diventa chiaro che le urne decretano l’avvento della repubblica. Da allora sono dodici i presidenti che si sono avvicendati al Quirinale. Dodici uomini con le loro vite e le loro storie, sulla breccia della grande storia sempre in evoluzione. Dodici personalità molto diverse tra di loro: De Nicola ed Einaudi, dichiaratamente monarchici ma consapevoli di dover assecondare il cambiamento, Gronchi, cordialmente sgradito agli americani. Segni, sfortunato detentore della più breve presidenza fino ad oggi. Saragat, presidente che attraversa il 68, già temprato dall’essere sfuggito fortunosamente alla morte per mano dei tedeschi nel 43 insieme a Pertini. Leone, primo presidente vittima di campagne diffamatorie che lo costrinsero a dimettersi alcuni mesi prima rispetto alla scadenza di mandato, accuse che si rivelarono poi infondate. Pertini, il nonno Sandro degli italiani. Cossiga, il riflessivo che portava su di se le tracce del caso Moro. Scalfaro, catapultato nel periodo buio degli attentati mafiosi e dello scandalo mani pulite che scosse il parlamento dalle fondamenta. Ciampi, altro presidente degli italiani, sempre più ago della bilancia impazzita dei partiti. Napolitano, costretto a barcamenarsi tra politici dai comportamenti sempre più puerili e dissennati, tanto da dover essere rieletto nel 2013 per un altro anno e mezzo. Mattarella, presidente ancora in carica ma col mandato in scadenza e nessuna voglia di farsi rieleggere. Uomo dall’alta levatura con unico stigma da parte di alcuni di essere fautore del nostro attuale governo d’alto profilo, per molti privo di legittimità. Più di settant’anni di storia italiana in questi dodici profili. Ne viene fuori il ritratto di un’Italia sempre inquieta, travolta da una politica capricciosa, incapace di concentrarsi sulle riforme necessarie, vittima di governi che cadono di continuo, scossa dalle proteste operaie e studentesche, ferita da attentati gravissimi, stordita dagli omicidi di matrice mafiosa, impantanata nelle trame sordide delle tangenti e della corruzione, ridicolizzata dal bunga bunga e dai festini a luci più o meno rosse che ben conosciamo. Un libro di non facile lettura dati i tanti movimenti, partiti, schieramenti citati, con tanto di sigle, che insieme ai riferimenti economici su spread, tassi e scostamenti, su di me hanno l’effetto di una valanga incomprensibile. E pure in queste pagine c’è la nostra storia contemporanea, ci siamo noi. Ci sono i miei ricordi di bambina quando la voce stentorea di Cossiga parlava alla tv. C’è lo sbigottimento dei miei nove anni davanti al tg della strage di Capaci e dell’attentato a Borsellino. C’è la sensazione di ineluttabilità dopo il crollo delle Twin Towers mentre Ciampi parlava di atti esecrabili che generano orrore. C’è il senso di disgusto per quella politica che invece di concentrarsi sui veri bisogni del paese, ragionava dalla cintola in giù ridicolizzando l’Italia pesantemente agli occhi degli altri stati. C’è il mio allontanamento sempre più manifesto da una classe politica dalla quale da anni non mi sento per niente rappresentata e che, ora come ora, senza alcun eccezione manderei a casa senza possibilità di appello. Ma queste ultime righe sono solo mie considerazioni personali. D’altra parte, pur disgustata dai politicanti che provano a governare, sono qui a seguire la solita gazzarra degli inetti che non sono stati capaci di arrivare prima ad un nome condiviso, tanto da doverci costringere allo spettacolo indegno di consultazioni in bianco in un momento in cui non solo l’Italia, ma il mondo tutto è su una polveriera che rischia di impazzire da um momento all’altro. Un lavoro ben fatto che prima di diventare un libro è una serie di podcast. Una iniziativa del Sole 24 Ore da consultare in attesa del tredicesimo nome da aggiungere alla lista.

Commenti

Post popolari in questo blog

La civetta e il lupo di Martina D’Adamo

Momenti di gloria di Duncan Hamilton, 66thand2nd Editore 2018

Il sale della terra di Jeanine Cummins, Feltrinelli 2020