L’equazione del cuore di Maurizio De Giovanni, Mondadori 2022

Quale accostamento può esserci tra la matematica e i sentimenti? La risposta dei più è che sono due discorsi diversi. Se però la domanda la facciamo a Maurizio De Giovanni, ecco che arriva la trama che ci racconta matematica e sentimenti in un modo che non si dimentica. Massimo è un professore di matematica in pensione. Vive solo su un’isola del golfo di Napoli, è appassionato di pesca, ha una figlia che vive col marito e il figlio in una imprecisata città del nord. La sua è una routine consolidata di solitudine voluta, fino al terribile incidente nel quale perdono la vita la figlia e il genero. Massimo resta l’unico parente del piccolo Francesco, unico sopravvissuto all’incidente, in coma in condizioni gravi. I medici dicono a Massimo di parlare al bambino, di fargli sentire la sua voce. Così, l’uomo, poco abituato ad esprimere ciò che prova, racconta al bambino del suo mondo, e lo fa con l’unico strumento che conosce bene, la matematica. Perché numeri e sistemi sono alla base di tutto, possono spiegare ogni cosa, pesca, rapporti umani, sentimenti… Soprattutto quei sentimenti che uomini come lui non riescono troppo ad esprimere concretamente. E mentre il professore ritrova il suo cuore tra i sistemi e le equazioni che spiega al nipote, viene fuori anche il resto della storia. E l’incidente, constatato e archiviato come una tremenda fatalità, potrebbe anche rivelarsi qualcosa di diverso, culmine di vicende molto più articolate e complesse che tocca a Massimo scoprire e mettere nel giusto ordine, ne più né meno come si fa con i sistemi matematici. Una storia tutto sommato semplice, ma che nelle mani e nella penna di De Giovanni acquista un lirismo e un coinvolgimento che prende il cuore e lo trattiene fino all’ultima pagina, al punto sospeso del finale. Una trama che De Giovanni si inventa dopo aver scoperto per caso l’equazione di Paul Dirac, secondo cui se due sistemi interagiscono tra di loro per un certo tempo e poi vengono separati, non possono più descriversi come due sistemi separati, ma in qualche modo diventano un unico sistema in cui ciò che accade all’uno influenzerà l’altro, anche se sono distanti chilometri o anni luce. Romanzo breve, denso, intenso, frutto di un intelletto perennemente in attività, di una fantasia che sa trarre da una scoperta casuale una trama e un protagonista che, come anche altri personaggi di De Giovanni, non si dimenticano.

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