La ragazza della palude di Delia Owens, Solferino 2018

Kya è solo una bambina quando la sua famiglia si sgretola per la violenza di un padre sfaticato e ubriacone. Fratelli e madre se ne vanno, uno a uno, e nessuno la porta con se. Così Kya cresce praticamente da sola a Barkley Cove, una zona paludosa e acquitrinosa dove si arrangia come può in una baracca fatiscente. Kya cresce sola dai sette anni in poi, non va a scuola, non impara a leggere e a scrivere e tutto quello che le serve per sopravvivere se lo deve procurare a forza di tenacia. Finché, adolescente, un ragazzo che abita nella città vicina alla palude, le insegna a leggere e a scrivere. Così per Kya si apre il mondo fantastico dei libri e della conoscenza. Tuttavia pregiudizi e preconcetti non mancano mai. E per tutti Kya resta sempre un avanzo di palude, qualcosa da tenere a debita distanza. E tra un grande amore che finisce e un altro che arriva ma che alla fine se ne va come tutti gli altri, Kya viene accusata di un omicidio. L’uomo con cui ha avuto una storia di qualche anno, l’uomo che l’ha lasciata per sposare una ragazza di buona famiglia, viene trovato morto precipitato da una torre. Un libro che è una storia di resistenza, un thriller, un racconto del pregiudizio che si abbarbica alle persone, specie in cittadine piccole dove tutti si conoscono. Un romanzo che si legge volentieri… Fino ad un finale che non ci si aspetta e che, a mio avviso non mancherà di inquietare chi questo libro lo vorrà leggere.

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