Il segreto della monaca di Monza, Fabbri 2014

La monaca di Monza è un personaggio storico dalle vicende sordide che impariamo a conoscere sui banchi di scuola grazie ai capitoli ix e x dei promessi sposi. Ma chi è stata veramente la monaca di Monza? Manzoni ce la presenta come suor Geltrude. Il vero nome è però suor Virginia De Leyva, al secolo Marianna. La sua vita è segnata fin dalla più tenera età. Orfana di madre, è destinata al convento dal padre che in questo modo può disporre pienamente dell’eredità della figlia, così da garantire una vita agiata alla sua seconda moglie. La giovane Marianna non ha una vera vocazione. Non ha ne la forza né la possibilità di ribellarsi a ciò che le viene imposto. Potrebbe essere la storia di tante, troppe ragazze i cui nomi sono nel dimenticatoio della storia, se nella vita della giovane monaca non fosse entrato un uomo che abitava nel palazzo confinante col monastero. Giovan Paolo Osio è fin da subito una passione bruciante e travolgente. Ma quello che era iniziato come un amore proibito, si trasforma poi in una serie di delitti e di eventi riprovevoli a causa del carattere troppo impetuoso e impulsivo dell’uomo. Marina Marazza, fondendo abilità di romanziera a rigore storico, ricostruisce le vicende della signora di Monza, di Giovan Paolo Osio e dei tanti che gravitavano intorno a loro. Lo fa attingendo ai processi istruiti a loro carico, materiali secretati fino al 1981. Se da un lato troviamo in queste pagine una ottima panoramica del contesto storico di quegli anni, dall’altro la Marazza ci presenta una povera ragazza sventurata costretta a vivere una vita non sua, non desiderata, non scelta, non amata. Mai sottovalutare le conseguenze di scelte dettate dalla costrizione e dalla prevaricazione.

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