Gente del sud. Storia di una famiglia di Raffaello Mastrolonardo, Tre60 2018

Quando il giovane medico Romoaldo Parlante capisce che a Napoli è tornato il colera, non esita a obbligare la moglie Palma a tornare al paese natio in Puglia. La giovane, incinta e con altri tre bimbi piccoli, non vuole lasciare il marito che tuttavia è irremovibile. Questo è l’inizio di una saga familiare indimenticabile, corposa, molto ben scritta. Più di un secolo di storia e di vita, di generazioni legate alla terra, uomini che dalla terra hanno tratto ricchezza e che alla terra hanno dedicato la vita. Fulcro di tutta la saga è Cipriano Parlante, uomo, anzi galantuomo d’altri tempi. Con la sua intraprendenza trova il modo di trasformare la coltura delle lenticchie in fonte inaspettata di grande ricchezza. Ragazzo irrequieto, giovane segnato dalla prima guerra, uomo granitico che sa cosa vuole e come lo vuole ottenere e che non esita a fare scelte difficili per non rinunciare all’onestà. Accanto alla figura carismatica e indimenticabile di Cipriano Parlante, tutta una vasta gamma di altri personaggi, tutti con la loro storia da raccontare, tutti a loro modo indimenticabili come il protagonista. Una saga potente dalla quale è difficile staccarsi. Ed ecco anche qui, come in occasione di libri particolarmente belli e coinvolgenti, quel senso di abbandono, quella sensazione di distacco insieme alla difficoltà di lasciar andare personaggi che con lo scorrere delle pagine sono irrimediabilmente entrati nel cuore.

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