I Malavoglia di Giovanni Verga. Prima edizione Treves 1881

Una potente saga familiare che ci accompagna lungo le tre generazioni della famiglia Malavoglia con tutte le traversie tremende che la vita li costringe ad affrontare. Ci sono libri che ci accompagnano nei nostri anni da studenti. Libri che ci sono piaciuti, libri che abbiamo sopportato, libri che abbiamo detestato... Ma a rileggere quegli stessi libri in età adulta, può capitare di averne tutta un’altra impressione e soprattutto emozione. I Malavoglia mi hanno accompagnato alla maturità, su questo libro ho costruito il mio esame. E già amante dei libri e della lettura, lo avevo apprezzato molto divorandolo letteralmente in pochissimi giorni, in braille, tra una traduzione di francese e un’altra di tedesco, tra i macchiaioli e le liriche di Heinrich Heine. L’ho riletto in un pomeriggio dopo quindici anni, venendone catturata allo stesso modo. Ho scoperto che alcuni eventi li ricordavo male, altri non li ricordavo affatto. Ma su tutto, ho avuto la conferma che la pagina dedicata alla tempesta di mare in cui quasi perde la vita padron ‘Ntoni è una delle più sublimi della letteratura italiana. Quella pagina la ricordavo!... E la ricordavo molto bene. Tutte le traversie che disseminano i giorni di questa famiglia, il diverso modo di ognuno di loro di reagire ad esse. La rassegnazione del nonno, la ribellione del nipote, il buon senso di Alessi, la forza delle sorelle che reagiscono alla brutta condotta del giovane ‘Ntoni col rosario in mano e con l’affetto, e soprattutto l’arte tremenda del pettegolezzo e dello sparlare di tutto e di tutti, affibbiando a tutti nomignoli e soprannomi. Una scrittura evocativa e sicuramente non moderna, ma capace di far vedere il paese di Trezza fin nei minimi particolari, come in una foto nitida e perfetta.

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