Il mandolino del capitano Corelli di Louis De Bernieres. Guanda 2001

Cefalonia, 1940. La bella isola greca, lussureggiante di vegetazione e di fiori, dove persino la luce sembra essere più sfolgorante che altrove. Venti di guerra si agitano ovunque, ma a Cefalonia ognuno vive la sua quotidianità come sempre. Il dottor Iannis visita i suoi pazienti, dall’orecchio di un uomo estrae un pisello finito lì non si sa come né quando... Pelagia, la figlia del dottor Iannis, si prende cura della casa e litiga di tanto in tanto con suo padre. Finché i venti di guerra non spingono verso Cefalonia giovani e gioviali soldati italiani, ragazzi pieni di vita che in questa bella terra ritrovano un po’ della loro amata patria. Il mare, gli ulivi nodosi e contorti, la cui corteccia millenaria poteva essere stata toccata e guardata da qualche grande filosofo che ha reso celebre la Grecia. I filari di viti e contadini locali da aiutare. Ma i greci mal sopportano l’occupazione, specie se architettata dalle stolte manie di grandezza di un imperialista da strapazzo come Mussolini. D’altra parte, come avrebbero potuto i greci accettare di buon grado l’occupazione da parte di una nazione che avevano regolarmente combattuto e battuto clamorosamente sul proprio aspro territorio? Gli italiani occupavano la Grecia solo grazie all’aiuto dei tedeschi e i greci non ci stavano. Ma si sa, gli italiani trovano sempre il modo di farsi accogliere... è difficile resistere alla contagiosa allegria di un gruppo di giovani soldati che cantano giovinezza e ad un capitano che marcia con sulla schiena una custodia che contiene un mandolino. Il capitano Antonio Corelli viene alloggiato in casa del dottor Iannis. La fanciullesca indole del giovane musicista si scontra con l’asprezza di coloro che lo ospitano. Ma l’amore nasce e cresce. Si abbarbica come un fiore che non vuole rinunciare a sbocciare, mentre il tremulo suono di un mandolino si alza limpido nelle calde notti greche. La storia fa il suo corso, i venti di guerra cambiano. Italiani e tedeschi da alleati diventano nemici. E mentre i tedeschi chiedono il disarmo agli italiani promettendo loro il tanto agognato rimpatrio, gli italiani si fidano e cadono nel grande inganno che va dritto verso eccidi tremendi con esecuzioni sommarie alle quali in pochissimi riescono a sopravvivere. Antonio sopravvive grazie all’altruismo di un suo compagno. Ma la Grecia non è posto sicuro per lui finché vi sono i tedeschi. Eppure l’amore di Antonio e Pelagia resta intatto. Non si lascia scalfire dalla guerra, dalla distanza, dal tempo, dal tremendo terremoto del 1953. Attende paziente un tempo per essere vissuto, mentre anche un mandolino napoletano attende un tempo nuovo per riprendere a cantare. Un romanzo epico in cui la quotidianità delle persone comuni, spesso esilarante e pittoresca, incontra la grande storia. Perché in fondo la grande storia non è fatta solo delle gesta di chi conduce il mondo, ma soprattutto delle piccole storie dei piccoli uomini costretti a porre rimedio ai disastri provocati dai grandi. Da questo romanzo di Louis De Bernières è stato tratto un film, anch’esso molto bello e ben fatto

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