Lo strano viaggio di un oggetto smarrito di Salvatore Basile. Garzanti 2016

Michele è il custode della piccola stazione ferroviaria di Miniera di Mare. Si occupa di tenere pulito e in ordine il treno regionale che ogni sera torna alla stazione per la notte. Michele è un ragazzo solitario, nato e cresciuto nello stesso luogo, fa lo stesso lavoro di suo padre ma la sua giovane vita è già segnata da quando, molti anni prima, la mamma sale una mattina su quello stesso treno regionale che parte da Miniera Di Mare e non fa più ritorno. Michele vive in questo dolore sordo e sempre presente, una ferita aperta e sanguinante che condiziona la sua vita impedendogli di costruire rapporti umani. Michele preferisce gli oggetti che non possono abbandonare. Colleziona gli oggetti smarriti sul treno, una miriade di cose che nessuno ha mai reclamato. Finché, una sera alla stazione irrompe Elena a reclamare una bambola alla quale è molto legata. E finché, su quello stesso treno non fa ritorno anche il diario di bambino di Michele, un quaderno con la copertina rossa che la mamma aveva portato con se molti anni prima. Come ci è arrivato quel diario sul treno? È forse un segno da parte di sua mamma che non ha il coraggio di tornare? Michele capisce che è il momento di uscire dalla sua quotidianità solitaria per mettersi alla ricerca di colei che lo ha ferito più di chiunque altro. Ed Elena è lì a sostenerlo e aiutarlo, anche se nasconde dietro la sua esuberanza un conto salato già pagato alla vita. Una bella storia sulla forza dei sentimenti e su quanto emozioni e ferite possono condizionare vite e caratteri. Un romanzo ben scritto da un autore che lavora per la tv e che ben conosce l’arte della parola.

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