Fiori sopra l’inferno & ninfa dormiente di Ilaria Tuti. Primi due libri della serie con Teresa Battaglia. Longanesi 2018 & 2019

Non amo particolarmente i thriller e i polizieschi. Però, per questi romanzi della bravissima Ilaria Tuti occorre stabilire l’eccezione. Perché Teresa Battaglia è l’eccezione! Una donna commissario che infrange tutti gli stereotipi, entra nel cuore dei lettori fin dalle prime pagine di fiori sopra l’inferno e lì resta, oltre il termine di ninfa dormiente, nell’attesa di ritrovarla ancora. Teresa Battaglia, non più giovane, appesantita dagli anni e resa fragile dal diabete e da uno spettro che le si manifesta tra lo scorrere delle pagine e degli eventi. Teresa Battaglia, una donna forte e volitiva, apparentemente burbera e scostante, ma dal cuore enorme segnato da un passato doloroso che è sempre in agguato. Teresa Battaglia, una donna con un conto sempre aperto con una ferita mai cicatrizzata. Una squadra che fa muro intorno a lei e alle sue capacità di disegnare profili psicologici, sbrogliare eventi anche vecchi di decenni, scardinare l’omertà di chi non vuole essere coinvolto. Due indagini. Due storie, diverse l’una dall’altra. Due catene di eventi che vanno verso il passato, perché i carnefici prima di diventare tali, hanno vissuto eventi che bisogna scoprire per dipanare i fatti. Sullo sfondo delle alpi carniche e della Val Resia, Ilaria Tuti costruisce due romanzi superbi e ottimamente architettati. In particolare in ninfa dormiente, i paesaggi e la cultura della Val Resia fanno da sfondo ad una storia che tiene incollati alle pagine. E ora, non mi resta che leggere anche il terzo romanzo uscito qualche giorno fa, luce della notte,, per ritrovare Teresa e la sua squadra, e per lasciarmi coinvolgere ancora una volta dal suo carattere burbero e materno e dal suo cuore granitico e fragile.