La sposa italiana di Adriana Trigiani. Tre60 2018

Questo romanzo è una saga familiare che si muove tra le ristrettezze dell’Italia alpina dei primi del novecento e l’America di quegli stessi anni, terra di immigrazione per tanti italiani. Ciro ed Enza si conoscono sulle Alpi. Tra loro scatta una sintonia immediata fin dal primo incontro. Ciro, orfano di padre e cresciuto in un monastero, è costretto a lasciare in fretta l’Italia proprio quando l’incontro con Enza gli tocca il cuore. A Little Italy Ciro è conquistato dall’atmosfera colorata e viva di New York. È un apprendista calzolaio molto bravo che si fa subito conoscere e apprezzare tra gli immigrati. Le ristrettezze costringono anche Enza e suo padre ad emigrare. Anche loro approdano a New York. Enza inizia a lavorare in una fabbrica di camicie ma le sue doti innate di sarta le permettono di conquistare un ambito lavoro al metropolitan nel periodo d’oro del grande Caruso. Ciro ed Enza vivono a poca distanza l’uno dall’altra ma fanno vite completamente diverse. Fino a quando si incontrano di nuovo e tutto sembra ancora possibile, anche se Enza non è più la ragazza conosciuta sulle Alpi, ha una vita sofisticata e un fidanzato pronto a prometterle il mondo intero. Questo romanzo non è solo la storia della tenacia di un sentimento che sa attendere il giusto tempo per esprimersi, ma è un tributo ai tanti uomini e donne che hanno fatto la grande traversata dell’Atlantico in cerca di un futuro migliore. Uomini e donne che non dimenticano le proprie origini ma portano le loro tradizioni nelle vie colorate di New York, giovani uomini che decidono di arruolarsi nella prima guerra per ottenere la cittadinanza e per ripagare il paese che li ha accolti... giovani uomini che, se sopravvivono, si portano le conseguenze dell’esposizione all’iprite che chiederà il conto anni dopo il loro ritorno in patria. Questo romanzo è tutto questo e molto altro ancora. Trae origine dalla storia vera dei nonni dell’autrice di nome e cognome italiani, ma perfettamente naturalizzata americana. Fra le pagine scorrono le gioie e i dolori, a volte tanto ingiusti e incomprensibili. Ma soprattutto in queste pagine è la tenacia di una grossa fetta del popolo italiano che non si è arreso e che si è saputo riscattare anche fuori dai confini dell’Italia. Proprio in America, dove per un buon periodo dire italiani, significava dire mafia, malavita e analfabetismo totale.

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