La casa del cedro di Monica Pais, Longanesi 2020

Racconto lungo o romanzo breve, questo libro autobiografico è un’immersione totale e meravigliosa nella ruralità sarda degli anni precedenti il boom turistico che ha visto riempire l’isola di cemento. Tre estati, dai sette ai nove anni, trascorse da Monica nella casa degli zii a Orosei. Un enorme cedro a dominarne il cortile, i ritmi agresti della terra con i pomodori da essiccare, i meloni da mettere al riparo per venderli, le pesche da smistare. Poi c’è la casa al mare con l’accesso diretto alla spiaggia di sabbia finissima e soffice, ci sono le giornate in barca con i ragazzi più grandi a pescare, le grotte del bue marino con le loro cattedrali di roccia sospese sul mare, e le domeniche con una delle tate al paesino di montagna dove i pastori si prendono cura delle greggi producendo pecorino e ricotta dolce dal latte appena munto. Monica è felice di quelle estati a contatto con la natura e i tanti animali che la popolano, esseri che lei ama indistintamente e visceralmente, tanto da essere diventata in età adulta una veterinaria. Ma qualcosa rende Monica triste ed è la lontananza dai suoi genitori che sono costretti a lasciarla con gli zii per prendersi cura della sorella più grande gravemente malata e bisognosa di lunghi periodi di degenza in ospedale. Un racconto coinvolgente ed emozionante che riporta alla spensieratezza dell’infanzia, alle birichinate in cui ognuno può ritrovare un po’ di se, all’odore poroso della terra, a quello dolce della frutta, alla fragranza stordente del basilico, al sentore intenso dei pomodori che seccano al sole o del pecorino appena fatto. E poi il mare di Sardegna con la sua trasparenza, le sue correnti a volte pericolose, i maestosi contrafforti di roccia, la sabbia fine e calda come una carezza. Un racconto che sa di quel caldo abbacinante che rallenta i movimenti specie dopo pranzo, sa di emozioni di bimba che proprio perché vissute in tenera età segnano indelebilmente. Mentre si legge, par di ritrovare sulla pelle la sensazione della calura estiva e l’insistente frinire delle cicale che sembra farsi più assordante proprio quando il caldo è più forte, cioè dopo pranzo, quando il corpo si abbandona alla spossatezza mentre desidera intensamente un fresco alito di vento. Un libro che consiglio a chi ama la natura, il mare, la Sardegna e soprattutto gli animali, ai quali l’autrice dedica la sua vita insieme al marito e ad altri collaboratori.

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