L’acqua del lago non è mai dolce di Giulia Caminito, candidato al premio Strega 2021. Giunti Bompiani 2021

Una ragazzina nata alla fine degli anni 80 in una famiglia con molti problemi e con una madre che cerca di fare quanto può per tirare avanti. L’infanzia e l’adolescenza ad Anguillara in una casa diversa da quella dei suoi coetanei, senza i confort ai quali gli altri erano abituati. Il senso di inferiorità, l’odio per una famiglia non più famiglia, per una madre ingombrante che vuole per la figlia il futuro che lei non ha potuto avere. Così la ragazza, il cui nome troviamo una sola volta in tutto il libro, fa le scelte che fanno contenta la mamma, studia ciò che vuole la mamma, frequenta le scuole per ricchi che vuole la mamma. Ma dentro di lei disagio e odio crescono. Un romanzo che affronta problematiche interiori forti, squilibri latenti dove anche un tradimento come quelli che normalmente accadono tra adolescenti, assume una valenza epocale. E sempre più mi chiedo perché un sempre maggior numero di romanzi ci racconta storie di persone squilibrate, malate, bipolari, uomini e donne intrisi di una negatività dilagante costruita nostro malgrado anche e soprattutto dalla società che ci circonda. Non so dire se mi sia piaciuto questo libro che la Caminito stessa definisce di formazione e deformazione. Sicuramente l’ho trovato molto più gradevole e ben scritto rispetto al romanzo d’esordio di questa autrice, la grande A, letto qualche anno fa, che proprio non avevo apprezzato.

Commenti

Post popolari in questo blog

La civetta e il lupo di Martina D’Adamo

Momenti di gloria di Duncan Hamilton, 66thand2nd Editore 2018

Il sale della terra di Jeanine Cummins, Feltrinelli 2020