Piccoli suicidi tra amici di Arto Paasilinna, Iperborea 2006

A tutte le latitudini, la festa di San Giovanni celebra la vittoria della luce sulle tenebre. Tanto più nell’Europa del nord, più specificamente in Finlandia. Il direttore Rellonen, reduce dall’ennesimo fallimento lavorativo e nel pieno di una crisi matrimoniale irrecuperabile, decide che tutto sommato vale la pena di farla finita. Basta solo trovare un fienile adatto… fienile che qualcun altro ha ritenuto adatto allo stesso scopo… Il colonnello Kemppainen, mai ripresosi dalla perdita di sua moglie. Così i due uomini riflettono sul fatto che come loro, tanti altri potrebbero essere nella loro stessa situazione… Si potrebbe cercare il modo di creare un contatto… Magari per organizzarsi… Per uno spettacolare suicidio di massa… Come mai si è visto in Finlandia…! Prima collaboratrice del gruppo è la conturbante vicepreside Helena Puusaari, alla quale si aggiunge un campionario di uomini e donne accomunati da tanti fallimenti e da tanta solitudine. Se poi capita che un autotrasportatore metta a disposizione un lussuoso pullman turistico, ecco che si può partire alla ricerca del posto ideale per il grande suicidio… Dalla Finlandia alla Lapponia. Dalla Norvegia alla Germania fino alla Svizzera e al Portogallo… Paesaggi stupendi e diversi fanno da sfondo a questo romanzo a tratti esilarante e scoppiettante come una commedia. Così ciò che dovrebbe essere macabro come tutto quello che ha a che fare con la voglia di uccidersi, finisce per non esserlo affatto. Si sorride e si ride tanto. Ma si riflette altrettanto su una società funestata sempre più dalla solitudine, dalla depressione, dall’assenza di contatti umani, spesso l’antidoto più importante e più semplice da usare per scongiurare un suicidio. Una storia fatta di piccole storie, un manifesto della voglia di vivere a sbeffeggiare una piaga molto presente nei paesi nordeuropei. E solo un finlandese come Paasilinna poteva scrivere una storia tanto surreale e al tempo stesso realistica che facesse sia riflettere che sorridere.