Il miglio verde di Stephen King, prima edizione italiana Sperling & kupfer 1996

Dopo un bel po' di anni e dopo aver seguito più volte il film, ho letto il libro di Stephen King dal quale il film è tratto. Un libro che colpisce e trascina dalla prima all'ultima pagina. Una storia unica scritta in un modo unico e con uno stile altrettanto unico. Stephen King lo scrisse e pubblicò in sei puntate come i romanzi settecenteschi di Dickens riproponendosi poi di rivederlo per trasformarlo in un romanzo unico. Io, piccola e umile lettrice, non vorrei mai che King cambiasse anche una sola parola di questa bellissima favola fantastica e drammatica. Una favola il cui protagonista è un ragazzone nero che può sollevare un uomo di corporatura normale con una sola mano e che viene ritrovato con il corpo di due gemelle tra le braccia. Le piccole sono state violentate e uccise, ed è scontato che la colpa ricada su John Coffey che le tiene tra le braccia e piange perché "non ha potuto rimediare". Ma John aveva un dono speciale. Sentiva il dolore, sentiva le malattie e riusciva a rimuoverle. Nonostante i decenni trascorsi, Paul Edgecombe, responsabile delle esecuzioni al miglio verde, non riesce a dimenticare, e scrive la storia di quel ragazzone che poteva sollevare spranghe di ferro con una mano come se fossero state di cartone... Ma che piangeva chiedendo di poter finalmente andare per non dover più sopportare il dolore che lo circondava. C'è bisogno di libri come questo, nel quale la genialità dell'autore fa passare in netto secondo piano la presenza della prigione e delle esecuzioni, in favore della favola del signor jingle e dell'umanità fragile e commuovente di John. Gran bel romanzo da gustare, non da divorare come spesso mi succede.

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