Quest’anno non scendo di Casa Surace, Sperling & Kupfer 2018

Antonio Capaccio è stato uno studente fuori sede prima, poi è diventato uno stagista fuori sede… Ora è un lavoratore fuori sede che sta per ricevere il coronamento di tutti i suoi sacrifici: un contratto a tempo indeterminato. Ma per Antonio Capaccio, firmare quel contratto a ridosso del 13 dicembre, nella situazione in cui si trova l’azienda di Milano per cui lavora, significa una sola cosa: non poter tornare dalla sua famiglia a San Vito per Natale. E questo per una famiglia del sud come la famiglia Capaccio non è grave! È un dramma dalle proporzioni bibliche! Tra processioni che si trasformano velocemente in gazzarre, maratone culinarie da rimetterci la pelle e altri accadimenti esilaranti, la grande famiglia Capaccio si imbarca in un rocambolesco viaggio verso Milano a bordo di uno scassatissimo Volkswagen degli anni 70. Al seguito nipoti e amici, nonno Andrea e nonna Rosetta, perché senza una nonna in cucina non è Natale! Una storia tutta natalizia e tutta del nostro sud. Si sorride e si ride molto, ma si riflette anche molto. Perché è vero che le nostre grandi famiglie del sud possono essere tanto rumorose, le mamme troppo apprensive e le nonne desiderose di vedere i nipoti ingurgitare enormi quantità di cibo… Ma è anche vero che le stranezze ci sono in tutte le famiglie e ogni famiglia può essere piacevolmente strana a modo suo. E se l’erba del vicino è sempre più verde, non è tutto oro quello che luccica…! Insomma, tutto può accadere a Natale, ma non sia mai detto che una vera famiglia del sud possa permettere ad uno dei suoi componenti di trascorrere il Natale da solo! Non mi stupirei se da questo libro ne venisse tratto un film! Una commedia spassosissima per sorridere e ridere un po’ in un tempo in cui ne abbiamo davvero bisogno.

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