Per niente al mondo di Ken Follett, Mondadori 2021

In un possibile futuro prossimo il mondo si avvia velocemente e inesorabilmente verso una escalation militare dalle conseguenze imprevedibili. In centro Africa, in una poverissima zona del Ciad i servizi di intelligence americani e francesi sono impegnati a seguire e sgominare un grosso traffico di droga verso l’Europa, traffico che si serve dell’altrettanto losco traffico di migranti, usandone i viaggi della speranza come copertura. In America, Pauline Green, presidente degli States, deve gestire tutta una serie di eventi che partono proprio dal centro Africa e che all’inizio sembrano quasi scaramucce… Che ben presto si rivelano molto più pericolose e disastrose, visto che in questo scacchiere entrano anche le due Coree e di conseguenza la Cina… Siamo davanti ad un’ennesima prova letteraria di forte impatto, di quelle a cui Follett ci ha oramai abituati da tempo. Certo, questo romanzo non ha la forza dei romanzi storici del calibro dei pilastri della terra o di quelli della trilogia del secolo, ma la suspense non manca e nemmeno i colpi di scena. Uomini e donne con le loro vite e i loro drammi, storie di amore e di rivalsa, poteri e prevaricazioni. Questa l’umanità varia che popola i romanzi di Follett, su cui spicca una presidente americana donna impegnata non solo a prendere decisioni cruciali per l’America ma anche a seguire le sue vicende quotidiane di moglie e madre. Un romanzo corposo, in certi punti impegnativo, perché ci fa muovere con gli agenti dei vari servizi segreti, facendoceli seguire nella loro ricerca di informazioni, mentre i potenti si giocano il futuro dell’umanità come in una partita di risico. Uno scenario a mio avviso tutt’altro che fantascientifico o fantasioso. Non dico che le cose potrebbero andare come Follett le racconta in questo romanzo, che è sempre e si spera resti sempre un romanzo di fantasia, ma il modo in cui il mondo può scivolare in una catastrofe militare e nucleare… Beh, questo è tutt’altro che impossibile. Questo pensiero mi ha accompagnato durante la lettura di questo libro che comunque ho gradito molto, tuttavia con quel velo di inquietudine che viene dalla consapevolezza di poter assistere nostro malgrado a escalation dall’esito imprevedibile… E se mi è concesso dirlo, una di queste derive si sta consumando proprio davanti ai nostri occhi, mentre una parte non piccola dell’umanità si illude che eventuali escalation militari riguardino solo i luoghi in cui fisicamente si giocano le contese…

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