Il gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, prima edizione Feltrinelli 1958

La Sicilia, la bellissima Sicilia con i suoi paesaggi arsi dalla rovente estate a più di quaranta gradi. Le campagne assetate che attendono i rigeneranti temporali estivi mentre l'avanzata di Garibaldi e dei suoi spazza via una monarchia già agonizzante. Il principe don Fabrizio Salina, borbonico zio del garibaldino Tancredi, assiste alle vicende della sua terra con una filosofia spiegata in una frase divenuta celebre: Se vogliamo che tutto resti com'è, bisogna che tutto cambi. e mentre tutto cambia davvero in quel momento storico, A Donnafugata tutto sembra essere rimasto com'era sempre stato. Amori che nascono, proposte di matrimonio che si avanzano, delusioni per amori non corrisposti. Lo squinternato Tancredi, amatissimo nipote del principe Salina, si innamora perdutamente della bella Angelica, figlia di don Calogero Sedra, esempio fulgido del cambiamento che avanza, popolano arricchito per astuzie e non certo nobile per classe. E mentre tutto sembra rimanere com'è, in realtà tutto cambia per una famiglia nobiliare che va perdendo man mano il suo fasto e la sua ricchezza. Perché tutto cambia... cambiano i ricchi, i cognomi più in vista, le cariche che danno prestigio... Ma tutto resta com'è... La corruzione, l'arrivismo sociale, la vita grama di certe classi povere per le quali il tempo resta cristallizzato in una sorta di eterno presente che resta sempre lo stesso, anche se la Sicilia non si chiama più regno di Napoli e delle due Sicilie ma si chiama Italia, e anche se a regnare non è più Francesco II di Borbone ma Vittorio Emanuele II. Un classico stupendo con descrizioni superbe non solo dei paesaggi siciliani, ma anche dei comportamenti e delle personalità. Un libro che ben evidenzia l'avvicendarsi di classi diverse sul palcoscenico della storia. La classe nobiliare per nascita e titoli che cerca di aggrapparsi ai suoi fasti passati ma che suo malgrado deve cedere il passo alle nuove classi emergenti, operai e proprietari terrieri di nuova leva che costruiscono la loro ricchezza sulle ceneri dei fasti dei nobili per nascita ai quali resta solo un insieme di titoli, ogni giorno più vuoti come più vuote sono le loro tasche. Pubblicato postumo da Feltrinelli nel 1958, il Gattopardo vinse il premio Strega nel 1959. Nel 1963, uscì il film con la regia di Luchino Visconti.

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