La ricetta del cuore in subbuglio di Viola Ardone, Salani 2012
Trent’anni, architetto bravo nel suo lavoro, mente matematica che affida ai numeri qualunque cosa, persino i sentimenti…
Questa è Dafne. La sua vita scorre tra il lavoro in un prestigioso studio di Milano e molti blocchi interiori.
Nella vita di Dafne qualcosa ad un certo punto è andata storta, si è incastrata nei recessi della sua infanzia. Perché Dafne non ha ricordi della sua infanzia… E la sua psicologa le consiglia di tornare a cercare la bambina che è stata per riconciliarla con la donna che ora lei è.
È così che inizia per Dafne un viaggio all’interno di se stessa, da Milano, città in cui vive e Napoli, città in cui è nata, in un dipanarsi di scelte e ricordi.
Questo romanzo precede di alcuni anni il treno dei bambini e Oliva Denaro, libri stupendi e coinvolgenti che fanno di quest’autrice, una delle voci più belle della nostra generazione di scrittori. Sarà per questo che non ho trovato in questa storia lo stesso coinvolgimento e lo stesso impatto emotivo al quale la Ardone mi ha abituata con i suoi scritti.
A parte lo stile di scrittura che ricorda quello originale del treno dei bambini nei tratti in cui la Dafne bambina si racconta, non vi è molto altro degno di nota che mi spinga a consigliarne la lettura.
Forse per la totale diversità di carattere tra me e la protagonista di questa storia, non sono riuscita a stabilire con questa donna alcun tipo di empatia, cosa che mi farà presto accantonare questo personaggio nel dimenticatoio.
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