Donne di porcellana di Virginie De Clausade e Élodie Hesme, Nord 2023

Agli inizi del 900, Limoges è una città famosa per la lavorazione della porcellana. La Aviland è una fabbrica che funziona a pieno ritmo, anche grazie ad una commissione proveniente dalla Casa Bianca americana. In questa fabbrica lavorano tante donne, ragazze costrette spesso a subire le invadenze dei direttori di reparto, quasi sempre uomini. Tutto precipita quando una ragazza viene abusata dal direttore del suo reparto e molte donne prendono le sue difese fino a far sfociare il tutto in uno sciopero che coinvolgerà le fabbriche di tutta la città. Tutto questo mentre si dipanano le storie dei vari protagonisti, tra amori, cattiverie, prevaricazioni, ingiustizie. Un romanzo che trae spunto da fatti veri, ma troppo sbilanciato su un taglio a tratti molto rosa, a tratti molto d’avventura. Una storia con un grande potenziale, sprecato secondo me da personaggi dalle caratteristiche troppo marcate, di quelli che nella vita vera difficilmente esistono: troppo troppo buoni o troppo troppo cattivi. Tuttavia è un romanzo che si fa leggere con tranquillità, se si vuole trascorrere qualche pomeriggio o qualche serata con una storia che abbia un suo perché, ma senza impegnare troppo la mente

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