Michele Ferrero. Condividere valori per creare valore di Salvatore Giannella, Salani 2023

Quanto ci siamo abituati a vederci circondati nei supermercati dai prodotti della Ferrero? Quanto amiamo capolavori come i mon chéri, i rocher, i Kinder, la nutella, ecc. ecc.?… Ma chi è che tutti questi capolavori li ha creati? Tutto inizia con Pietro e Giovanni Ferrero, due fratelli che, subito dopo la seconda guerra si propongono di inventare un tipo di cioccolato che fosse più alla portata di tutti. Così da Alba nel cuore delle Langhe, la piccola pasticceria di famiglia si trasforma in qualcosa di sempre più grande,e quando Pietro Ferrero muore prematuramente, il figlio Michele, già pienamente inserito nell’azienda nonostante la sua giovane età, raccoglie la sfida. Da lì la Ferrero non si ferma più in un’ascesa inarrestabile che la impone sulla scena mondiale perché capace di offrire prodotti di qualità che mettono d’accordo davvero tutti i palati. Dal mercato tedesco conquistato quando la Germania era ancora prostrata dagli effetti della guerra e condizionata dall’astio verso l’Italia, alle difficoltà costituite da alluvioni che in più di un’occasione hanno messo a rischio la stessa sopravvivenza dell’azienda. Pagine che rivelano la personalità di un uomo non comune. Fede, amore per la Madonna di Lourdes, dedizione alla famiglia, ricerca costante di uno standard di alta qualità per i suoi prodotti, fino al benessere dei dipendenti dei quali si occupava e preoccupava dal momento del loro inserimento in azienda fino alle attività del tempo del pensionamento. Amo le biografie. Questa l’ho trovata particolarmente interessante e coinvolgente perché mostra un uomo raccontato da coloro che lo hanno conosciuto, che hanno collaborato con lui, che hanno lavorato per lui, che lo hanno visto combattere, creare nuovi prodotti, preoccuparsi dei problemi dei dipendenti, seguire la vita delle sue creazioni fino agli scaffali e oltre, soffrire per i dolori che la vita non risparmia di dare. E siccome oltre alle biografie amo profondamente anche la cioccolata, non posso non consigliare la lettura di questo libro! Così, come me, la prossima volta che scarterete un mon chéri o un rocher, o che aprirete un barattolo di nutella, saprete chi è che ha creato queste bontà, perché le ha chiamate in questo modo e quanto queste prelibatezze siano diventate un must in grado di mettere d’accordo generazioni e personalità molto diverse tra loro.

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