La Cascia dello zucchero di Maria Samonà, Entheos Edizioni 2020

Un affresco della vita delle donne siciliane in un’epoca che va da fine 800 fino alla seconda guerra mondiale in una storia familiare dominata dalla presenza delle donne stesse. Donne tenute sempre ai margini, relegate alle loro stanze, dove la loro vita scorre sempre piana e uguale, scandita dai doveri verso la famiglia e verso la fede. Per una donna siciliana di quei tempi la vita va dal nascere, crescere preparandosi a divenire di un uomo che spesso si conosce a malappena, mettere al mondo figli, possibilmente maschi, prendersi cura di loro e della casa… e ovviamente del marito… senza trascurare i doveri religiosi… Protagoniste di questo romanzo piuttosto breve, sono le donne della famiglia Merilli. Seguendo la vita dell’ultima nata di sei figlie femmine, si incontrano donne diverse per indole e carattere. Figure abbozzate, a tratti fumose, o dirompenti a cercare di lasciare il segno. Una storia dal potenziale interessante che tuttavia non è riuscita a coinvolgermi davvero. Un libro che si legge quasi stancamente, come forse stancamente vivevano queste donne, private di vere e proprie prospettive di vita, frustrate da una quotidianità spesso umiliante e sempre uguale.

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