La giudicessa. Storia di Eleonora di Arborea di Rita Coruzzi, Piemme 2021

Legislazioni, battaglie per l’indipendenza, strategie di attacco militare e di lotta, eserciti. Può tutto questo essere oggetto di interesse di una donna che vive nella seconda metà del 1300? Se la donna in questione è Eleonora d’Arborea la risposta è sì. Figlia del giudice Mariano IV d’Arborea, Eleonora mostra fin dalla più tenera età un interesse particolare per le attività del padre. Impegnato per tutto il tempo del suo giudicato a perseguire l’indipendenza dagli aragonesi, Mariano IV fu ottimo giudice, abilissimo condottiero e fu molto amato dal suo popolo. Stessa sorte ebbe Eleonora che dopo la morte del padre prima e del fratello poi, resse il giudicato in vece dei figli. Donna forte e saggia, aggiornò la carta de logu, un codice di leggi rimasto in vigore in Sardegna fino al 1827. Storie come queste devono essere conosciute e divulgate. L’autrice però, dovendo sopperire alla scarsa mole di notizie, va un bel po’ di fantasia nel disegnare la cornice romanzata che contiene le notizie reali. Lettura gradevole e tutto sommato consigliata per la figura reale della giudicessa Eleonora (come lei stessa voleva essere considerata), a patto di essere consapevoli che le lacune di notizie sono state riempite dalla fantasia dell’autrice che, a mio avviso, ha ricreato circostanze poco verosimili, piccole cose che non sfuggono ad una lettura accorta. Niente di grave o di fantascientifico si intende! Ma soprattutto quando si tratta di biografie su persone reali, io ritengo che anche quando si debba necessariamente lavorare di fantasia, occorre mantenersi in una dimensione che non esca troppo fuori dalla realtà anche ipotetica degli accadimenti narrati. Chi leggerà o ha letto questo libro, capirà cosa voglio intendere.

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