Non dirmi che hai paura di Giuseppe Catozzella, Feltrinelli 2014

È davvero difficile recensire un libro come questo, una storia capace di scatenare emozioni che investono con la forza di un uragano. E non è solo la storia della piccola Samia ad emozionare, ma la straordinaria bravura di Giuseppe Catozzella che la racconta come se fosse stato parte di questa vicenda, come se lui stesso avesse vissuto accanto a questa piccola guerriera che cresce con la corsa nel sangue e col desiderio di correre e correre per diventare l’atleta più veloce della Somalia e poi del mondo. A otto anni, la piccola Samia promette a se stessa e al suo affezionato papà che diventerà la ragazza più veloce della Somalia, che parteciperà alle olimpiadi e le vincerà e che lo farà senza lasciare il suo paese, cosa che tanti fanno. Lei no, non scapperà, perché lei vuole essere tra coloro che cambieranno il volto della Somalia. Una Somalia in guerra che cade sempre più nelle mani degli estremisti che impongono il Burka alle donne e restringono sempre più la loro libertà. Samia corre e corre. Nulla la può fermare. Da quando a otto anni Ali si dichiara suo allenatore, i due bambini hanno preso la cosa molto sul serio e SAMIA si allena costantemente. Corre quando al mercato le feriscono il suo dolce Ahabe, corre quando le restrizioni aumentano e lui invece di impedirle di realizzare i suoi sogni le dice di continuare a inseguirli. Corre di notte perché di giorno non le è consentito, corre dopo il coprifuoco rischiando di essere presa. Corre e inizia a vincere gare importanti. Corre quando qualcuno le uccide il papà al mercato, corre per lui, per dedicare a lui la realizzazione dei suoi sogni. Corre per non impazzire, corre e vince. Fino a farsi notare dal comitato olimpico. Così le si spalancano le porte di Pechino, le olimpiadi del 2008 nelle quali arriva ultima tra le atlete ma si fa notare. Una ragazzina di diciassette anni, magra come un chiodo, senza allenatore, senza l’adeguata preparazione tecnica... Che mostra però la stoffa della vera atleta e la determinazione giusta per diventare qualcuno. Samia si proietta verso le olimpiadi del 2012 col sogno di costruire una preparazione adeguata e vuole farlo in Somalia. Ma il suo paese non è pronto ai sogni di questa sua figlia. Quando Samia lo capisce e decide di venire in Europa è già la fine del 2011. Un viaggio tremendo attraverso Etiopia, Sudan, Sahara... Ammassati nei cassoni come animali sotto un sole che carbonizza e con poca acqua a disposizione... I trafficanti di uomini senza scrupoli e senza il minimo barlume di pietà... Le continue richieste di soldi per le varie tappe di un viaggio che è la traversata di un inferno... Fino al mare... Un mare che SAMIA ha sempre amato... Un mare che nell’aprile del 2012 la tradisce. Una storia vera che meritava di essere raccontata e che merita di essere letta. Uno straordinario Giuseppe Catozzella che dà a Samia voce e parole, e lo fa in modo tanto intenso da farla sentire talmente vicina a chi legge da avere l’impressione di poter tendere una mano per poterla sfiorare, incitare, confortare, salvare. Un libro che non si dimentica

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